Caratteristiche fisiche e di uso del suolo
Considerando l’intera estensione delle Regioni che fanno parte del distretto, vi sono in prevalenza territori agricoli (più del 58%) e territori boscati con ambienti semi naturali (più del 37%), mentre le aree urbanizzate e modellate artificialmente non raggiungono il 3,50%.
In particolare, per quanto concerne i territori agricoli, vi è una prevalenza di seminativi (27,03%), zone agricole eterogenee (19,56%), mentre nell’ambito dei territori boscati con ambienti semi naturali vi è una prevalenza di zone boscate (25,51%). Le due coltivazioni che da sole coprono poco meno della metà della superficie del distretto, sono:
- Seminativi in aree non irrigue (26,57%): Cereali, leguminose in pieno campo, colture foraggere, coltivazioni industriali, radici commestibili e maggesi. Vi sono compresi i vivai e le colture orticole, in pieno campo, in serra e sotto plastica, come anche gli impianti per la produzione di piante medicinali, aromatiche e culinarie. Vi sono comprese le colture foraggere (prati artificiali), ma non i prati stabili.
- Boschi di latifoglie (22,06%): Formazioni vegetali, costituite principalmente da alberi ma anche da cespugli e arbusti, nelle quali dominano le specie forestali a latifoglie, i pioppeti e gli eucalitteti. La superficie a latifoglie deve coprire almeno il 75% dell'unità, altrimenti è da classificare bosco misto.
- Altre colture significative sono rappresentate dai Sistemi colturali particellari complessi (8,40%) che sono piccoli appezzamenti con varie colture annuali, prati stabili e colture permanenti, occupanti ciascuno meno del 75% della superficie totale dell'unità, Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di spazi naturali (7,86%), ovvero formazioni vegetali naturali,boschi, lande, cespuglieti, bacini d'acqua, rocce nude, Oliveti (7,68%), comprese particelle a coltura mista di olivo e vite.
Per quanto concerne i territori modellati artificialmente, che non raggiungono il 3,50%, il CLC opera la seguente differenziazione:
- Zone urbanizzate (2,68%), ovvero spazi strutturati dagli edifici e dalla viabilità che occupano dal 50 all'80% della superficie totale e cimiteri. Questa voce non comprende: le abitazioni agricole sparse delle periferie delle città o nelle zone di coltura estensiva comprendenti edifici adibiti a impianti di trasformazione e ricovero, le residenze secondarie disperse negli spazi naturali o agricoli.
- Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione (0,55%), ovvero le zone industriali e commerciali, aree a copertura artificiale, senza vegetazione, che occupano più del 50% della superficie. Fanno parte di questa categoria le stazioni centrali, autostrade, ferrovie, comprese le superfici annesse, i grandi svincoli stradali e le stazioni di smistamento, le zone portuali compresi i binari, i cantieri navali e i porti da diporto, aeroporti ed infrastrutture degli aeroporti: piste, edifici e superfici associate, ma non le linee elettriche ad alta tensione con vegetazione bassa che attraversano aree forestali, i piccoli aeroporti da turismo (con piste consolidate) ed edifici di dimensioni molto piccole.
- Zone estrattive, discariche e cantieri (0,16%) ovvero ambiti di estrazione di materiali inerti a cielo aperto, compresi gli edifici e le installazioni industriali associate, le superfici abbandonate e sommerse, ma non recuperate, comprese in aree estrattive. Rimangono escluse le cave sommerse, le aree utilizzate per le estrazioni nei letti dei fiumi, le rovine,archeologiche e non, mentre si definiscono cantieri spazi in costruzione, scavi e suoli rimaneggiati.
- Zone verdi artificiali non agricole (0,07%), ovvero gli spazi ricoperti di vegetazione, parchi attrezzati, aree dotate intensamente di attrezzature ricreative, da picnic, compresi nel tessuto urbano, le aree utilizzate per camping, attività sportive, parchi di divertimento, campi da golf, ippodromi, rovine archeologiche e non, ecc..
Da Piano Gestione Rischio Alluvione (2015) - Carta dell'Uso del Suolo con relativa legenda