3 maggio 2023
Acque, Corbelli, “Serve un approccio integrato per la Governance del Bene Acqua"
“Per la governance e gestione delle Acque serve un approccio integrato e sistemico, in altri termini occorre una visione unitaria per la sostenibilità della risorsa idrica il che significa assicurare un buono stato quantitativo e qualitativo dell’acqua, garantirne gli usi legittimi, tutelare l’ecosistema connesso.” Lo ha affermato oggi a Napoli Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, intervistata dalla direttrice di Ricicla TV Monica D’Ambrosio durante la tavola rotonda “PNRR: come favorire la crescita ambientale, economica e sociale del Paese rispettando gli obiettivi del Green Deal europeo?”, che si è tenuto nel quadro del Green Med Symposium, organizzato da Ricicla Tv ed Ecomondo.
“Tutto questo si traduce in interventi materiali ed immateriali – ha spiegato Corbelli - da un lato destinati all’efficientamento delle opere esistenti tra cui le dighe, alla realizzazione o rifacimento della grande e piccola distribuzione, all'ammodernamento o rifacimento dei sistemi di irrigazione nonché al controllo delle risorse, attraverso un adeguamento e un potenziamento delle risorse esistenti, sia in termini quantitativi (idro-pluviometrica e piezometrica) sia qualitativa (campionamenti ed analisi) ed all'aggiornamento del bilancio idrologico, idrogeologico e idrico e al deflusso ecologico.”
Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale ha inoltre ricordato che l’80% delle acque che utilizziamo nel nostro Paese provengono da acquiferi sotterranei “questi, in media sono controllati per il 40%, conoscenza non sufficiente ai fini della sostenibilità della risorsa”.
La Corbelli ha inoltre messo in evidenza, come rispetto ai secoli passati, ed in particolar modo negli ultimi cento anni, in riferimento al sistema acqua (nella sua interezza) siano cambiate fortemente le condizioni al contorno: “Nel Mondo abbiamo raggiunto la quota di 8 miliardi persone, le attività antropiche connesse hanno e stanno già comportando un eccessivo sovrasfruttamento delle falde per le crescenti necessità nei diversi usi (potabile, irriguo ed industriale), l'agricoltura sempre più intensiva ed idroesigente per soddisfare i fabbisogni alimentari, l'uso del suolo che comporta sempre di più coperture artificiali, con conseguente impermeabilizzazione e quindi ostacolo al rimpinguamento delle falde e al naturale riequilibrio dell’ecosistema, nonché a fenomeni di erosione e concausa all' innesco di fenomeni franosi ed alluvionali. Tutto questo, associato alle tante pressioni che ne compromettono la qualità, alle perdite delle reti di distribuzione che arrivano in alcuni casi al 70%, all’alterazione di molti sistemi ambientali, delinea un quadro di una situazione allarmante, che chiede con urgenza un’azione sinergica tra Istituzioni ed un impegno collettivo.
La Corbelli sottolinea, altresì, "la necessaria e profonda consapevolezza del valore del Bene Acqua onde pervenire con rapidità ad una programmazione lungimirante di azioni (interventi strutturali e non strutturali) a medio e lungo periodo".
Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale ha sottolineato, inoltre, come: “Con le sue straordinarie risorse idriche il Sud rappresenta una grande opportunità per il Paese ed il PNRR è uno strumento necessario ma non sufficiente, se vogliamo sviluppare una cultura della sostenibilità del Bene Acqua, vitale per la sopravvivenza dell’uomo”.
Per essere in linea con gli obiettivi del Green Deal “Abbiamo bisogno di rafforzare gli strumenti e le iniziative intraprese che attraverso un approccio sistemico e multidisciplinare consentano di costruire e realizzare un piano articolato di interventi materiali e non materiali che in sinergia diano risposte adeguate per l’ottimizzazione delle risorse, sapendo fronteggiare le crisi idriche che sempre più di frequente si manifestano, e soprattutto incamminandoci in un percorso virtuoso di azioni, a varie scala, articolate e realizzate a medio e lungo termine" – ha precisato Corbelli.
"L'Italia ha precorso gli orientamenti della Direttiva Acque Ue 2020, con la legge 183/89 e la legge Galli del 94, l’Italia ha avviato ed in parte realizzato percorsi virtuosi. Abbiamo quindi un patrimonio di competenze da mettere a sistema" – ha concluso.