OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI UTILIZZI IDRICI: UNO STRUMENTO FONDAMENTALE DI CONFRONTO E CONDIVISIONE
Caserta, 3 febbraio 2021 - Gli interventi di rilievo strategico a scala distrettuale sulle criticità afferenti gli schemi idrici sono stati inseriti nella cornice tecnica delineata dal Piano di Gestione Acque nell’ambito delle programmazioni afferenti il Piano Invasi e il PNRR (Recovery Fund). Sono alcuni dei dati che sono emersi nel corso della riunione tenutasi lo scorso 3 febbraio, in modalità telematica, dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici. I lavori sono stati aperti dal Segretario Generale, Vera Corbelli, che ha affrontato i temi della verifica della situazione di severità idrica e della disponibilità dei sistemi di rilievo regionale ed interregionale; la programmazione di proposte per gli interventi Piano Invasi e PNRR (Recovery Fund) e le misure previste dal Progetto di Piano di Gestione Acque Ciclo 2021-2027.
L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici costituisce una delle misure cardine del Programma di misure del Piano di Gestione Acque per l'azione di governance della risorsa idrica nel territorio del Distretto. Tale misura, è stata inoltre esplicitamente richiesta dalla UE per attuare un quadro di azioni necessarie e condivise per la gestione proattiva della risorsa idrica. In particolare, sottolinea che l'efficacia della "misura Osservatorio" si è pienamente esplicata sin dalla crisi idrica del 2017, quando, grazie alle misure individuate ed attuate dall'Osservatorio è stato possibile eliminare o mitigare in maniera significativa criticità che avrebbero avuto impatti sicuramente molto più pesanti sul tessuto socio-economico.
“L’Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale, in stretto raccordo con gli enti territoriali - ha detto Vera Corbelli – pone fortemente l’attenzione sull’importanza di una programmazione di azioni a medio e lungo termine e invita i partecipanti ad attivare tutte le sinergie tese ad garantire collaborazione e condivisione di intenti e dati, da cui l’Autorità non può, e non intende, prescindere per conseguire l'obiettivo della sostenibilità della risorsa idrica in termini di quantità e di qualità, della gestione integrata delle risorse idriche e del suolo, della protezione e salvaguardia di tutti i beni ambientali e culturali interessati da criticità, pericolosità e rischio indotto da fenomeni naturali e da pressioni antropiche, individuando e concretamente attuando misure strutturali e non strutturali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
La Corbelli nel corso del suo intervento ha inoltre ribadito il ruolo costante dell'Autorità di Bacino nelle attività di pianificazione, partecipazione e concertazione a livello distrettuale, e impegnata costantemente nelle attività di aggiornamento del PGA e del PGRA, per i quali la Conferenza Istituzionale Permanente -CIP-, nella seduta del dicembre dello scorso anno, ha adottato i rispettivi progetti che sono attualmente in fase di consultazione. Infine il Segretario del Distretto dell’Appennino Meridionale ha parlato delle azioni relative alla predisposizione del Recovery Fund e del Piano INVASI, connesse alle attività di Commissario Straordinario di Governo e che lei svolge nel ruolo di Segretario Generale per gli interventi afferenti le infrastrutture in gestione EIPLI.
Pasquale Coccaro, ha poi illustrato nel dettaglio la situazione delle disponibilità idriche ad oggi rilevabili evidenziando come le valutazioni ad oggi condotte delineino un quadro complessivamente soddisfacente grazie al significativo apporto meteorico degli ultimi due mesi, che ha visto anche un significativo apporto nivale.
Tra gli altri temi illustrati nel dettaglio da Coccaro ci sono stati gli invasi del sistema EIPLI prossimi al massimo invaso attualmente autorizzato; gli invasi di valle dello schema Ofanto (Marana-Capacciotti, Locone) in fase di recupero, con surplus di volumi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, laddove sia confermata la tendenza, si potrebbero accumulare i massimi volumi autorizzati; la diga di Occhito, nello schema plurimo del Fortore, presenta un rilevante surplus di volume stoccato rispetto al periodo omologo dello scorso anno; lo schema Sele-Calore presenta un significativo surplus di portate disponibili rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Coccaro ha inoltre informato che la programmazione delle erogazioni curata per l'anno 2020, in particolare per l'area lucana, ha consentito il regolare esercizio del servizio potabile e del servizio irriguo, consentendo di traguardare senza difficoltà l'obiettivo dei volumi residui negli invasi preventivati. Ma non solo, i volumi residui preventivati e conseguiti hanno contribuito in maniera importante a far ci che i recenti afflussi consentissero di raggiungere livelli d'invaso al di sopra di quelli rilevati nel periodo omologo dello scorso anno.
Nel corso dell’incontro dell’Osservatorio sono state illustrate nel dettaglio le attività condotte dall'Autorità: gli interventi già programmati e quelli proposti per le programmazioni in fase di definizione. Sono inoltre stati evidenziati i criteri informatori in base ai quali sono stati individuati gli interventi, a partire dalle diverse specifiche programmazioni di rilievo regionale e tenendo conto delle specifiche linee guida emanate dal MIT per la strutturazione delle proposte di programmazione. Infine è stata ribadita la necessità di proseguire nell'azione di monitoraggio e controllo delle disponibilità idriche, al fine di definire le programmazioni delle erogazioni per l'annualità 2021.
L’incontro è stata l’occasione per ribadire a tutti i componenti il ruolo dell'Osservatorio quale strumento indispensabile di confronto e condivisione.
Sono inoltre state illustrate le principali azioni da incardinare all’interno del processo di pianificazione e da porre in essere nel breve termine:
- monitoraggio e aggiornamento dello scenario di disponibilità idrica al fine di rivalutare la severità idrica ad oggi rilevata;
- definizione azioni di ripartizione condivise per i principali schemi idrici interregionali e plurimi distrettuali, anche attraverso Tavoli Tecnici specifici per i diversi schemi idrici (Ofanto, Fortore, Basso Lazio, ecc.) e la Segreteria Tecnica dell’Accordo di Programma Governo-Basilicata-Puglia, laddove se ne completi la composizione;
- individuazione di ulteriori azioni di regolazione (interventi non strutturali) per l’ottimizzazione delle risorse disponibili;
- individuazione di eventuali interventi strutturali a carattere emergenziale, laddove necessari.
In relazione, invece, alle attività di medio lungo termine viene evidenziato che esse mirano ad aumentare il grado di resilienza dei sistemi di approvvigionamento dei diversi comparti di utilizzo rispetto ai fenomeni di siccità. In particolare:
- attuazione interventi inerenti le infrastrutture di competenza EIPLI
- attuazione dei programmi di recupero delle perdite idriche
- attuazione ed aggiornamento programmazione Piano Invasi e Piano Acquedotti (Diga del Metramo, Diga di Campolattaro, Connessione ACO-ACAM, completamento c.d. “anello flegreo”, ecc.)
- Individuazione possibili nuovi interventi non ancora inclusi nelle programmazioni attuali sia nazionali sia regionali
- attuazione programmi di potenziamento rete di monitoraggio e di valutazione del DE (PO “Ambiente”).
Una criticità emerge chiaramente: l’inadempienza di alcuni soggetti, componenti dell’Osservatorio, nel trasferire elementi utili al DAM ai fini del monitoraggio.
In merito agli interventi posti in essere dal Commissario Straordinario di Governo art. 1, comma 154, L. 145/2018 per l'area EIPLI interviene poi il gruppo di lavoro che supporta il Commissario.
L’ing. Grimaldi, a nome del gruppo che sta lavorando alacremente e che è in continuo contatto con il MIT ( Amministrazione vigilante per la sicurezza dei grandi invasi) passa brevemente in rassegna l’excursus normativo, tecnico-procedurale e lo stato di aggiornamento dei procedimenti in corso e delle attività di interesse commissariale, descrivendo il sistema delle infrastrutture EIPLI nel suo insieme (otto dighe, quattro traverse, importanti reti di adduzione, oltre che le sorgenti del Tara). In particolare l’ingegnere fa presente che gli interventi di competenza commissariale fanno in prima istanza riferimento alle Delibere CIPE n. 25/2016 e n. 54/2016 e Delibera CIPE n. 12/2018, così come da Accordi siglati con la Direzione Generale Dighe del MIT, e sono relativi:
- alla rivalutazione sismica dei corpi diga e delle opere accessorie delle dighe di Acerenza, Pertusillo, Camastra, Genzano, Saetta, Serra del Corvo, Conza e Monte Cotugno.
- progettazione ed esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria delle opere accessorie delle dighe dianzi richiamate.
Lo stato di avanzamento delle attività del Commissario Straordinario viene illustrato per schemi idrici. Le dighe afferenti allo schema dell’Alto Ofanto sono quelle di Conza della Campania e di Saetta. La rivalutazione sismica del corpo diga e delle opere accessorie di tali sbarramenti afferisce ad un contratto stipulato da EIPLI, a cui è subentrato il Commissario, aggiudicato alla RTP con Capogruppo SIDERCAD. Tale contratto prevedeva più fasi di lavoro in serie: quadro conoscitivo della documentazione di progetto, prima fase dello studio simotettonico, esecuzione delle indagini per la caratterizzazione dei materiali di costruzione delle opere accessorie, dei corpi diga e dei terreni di fondazione, completamento dello studio sismotettonico ed esecuzione degli studi di rivalutazione sismica. Allo stato attuale è stata completata la prima parte dello studio simotettonico e sono state ultimate le indagini sui materiali delle opere accessorie; entro il giorno 11 febbraio scadranno i termini per la presentazione delle offerte della gara per l’esecuzione delle indagini geologiche e geotecniche sui corpi diga e sui terreni di fondazione. È in corso la stipula dell’Addendum al contratto originario con l’RTP Capogruppo SIDERCAD per la rimodulazione delle tempistiche delle consegne degli studi di rivalutazione sismica, con particolare riguardo all’anticipazione delle attività per le opere accessorie e le eventuali indicazioni per il miglioramento/adeguamento sismico delle stesse qualora non risultassero verificate. Nel frattempo sono in fase di ultimazione i DIP (Documenti Preliminari alla Progettazione) necessari per gli affidamenti delle progettazioni degli interventi di manutenzione straordinaria che, di intesa con la DG Dighe del MIT, possono essere anticipati rispetto alle verifiche sismiche.
Passando allo schema idrico Basento-Bradano, le attività in corso riguardano le dighe di Camastra, Acerenza, Genzano e Serra del Corvo e l’Adduttore Acerenza-Genzano. Per le dighe di Camastra e Serra del Corvo sono state ultimate le gare per gli appalti che prevedono, contestualmente, l’esecuzione delle indagini sui materiali delle opere accessorie e degli sbarramenti, le verifiche sismiche e le eventuali indicazioni per il miglioramento/adeguamento sismico delle stesse opere qualora non risultassero verificate. Inoltre, in collaborazione con la struttura tecnica dell’EIPLI è in corso la progettazione per la rimozione dei sedimenti (sfangamento) accumulatisi nel bacino della diga del Camastra.
Le rivalutazioni sismiche delle dighe di Acerenza e Genzano sono in corso di esecuzione da parte della struttura tecnica di supporto al CS. In particolare, è stata completata la catalogazione e la messa a sistema del quadro conoscitivo e dei monitoraggi di entrambe le dighe. Sono state eseguite le prime verifiche sismiche delle opere accessorie e degli sbarramenti sulla base dei dati riportati nei progetti di base. Contestualmente sono state completate le progettazioni delle indagini sulle opere accessorie, sulle frane presenti lungo le sponde dei laghi, sugli sbarramenti e sui terreni di fondazione. Dai primi risultati, ottenuti dall’applicazione di schemi di calcolo semplificati, è emerso che le opere accessorie risultano verificate anche in condizioni sismiche. Tali risultati dovranno essere confermati portando in conto i dati ottenuti dalle indagini sulle opere stesse. Per quanto riguarda gli sbarramenti, ed in particolare quello di Acerenza, dai risultati delle analisi dei moti filtranti, necessari per definire le condizioni al contorno per le verifiche sismiche, è emerso il ruolo giocato dalle intercalazioni arenacee presenti nei terreni di fondazione in corrispondenza della sponda sinistra dell’invaso.
Per il ripristino della funzionalità idraulica dell’Adduttore Acerenza-Genzano, interrotto in seguito alla riattivazione parziale di una porzione di un esteso cumulo di frana, è stata inviata ad INVITALIA (centrale di committenza) la documentazione di gara per l’esecuzione delle indagini e per l’affidamento della progettazione di un tracciato alternativo in corrispondenza dello stesso corpo di frana.
Infine, per la Diga del Pertusillo, afferente allo schema idrico Ionico-Sinni, sono in corso le attività di rivalutazione sismica con le medesime modalità di quelle delle dighe di Conza e di Saetta. In particolare, anche la diga del Pertusillo fa parte dell’appalto vinto dall’RTP con Capogruppo SIDERCAD. Per quanto riguarda gli interventi in anticipazione rispetto alle verifiche sismiche, similmente a quanto rappresentato per le dighe di Conza e Saetta, sono in fase di ultimazione i DIP necessari per gli affidamenti delle progettazioni degli interventi di manutenzione straordinaria (ripristino della funzionalità delle passerelle presenti sul paramento), come già concordato con la DG Dighe del MIT.
Tutti i partecipanti ai lavori dell’Osservatorio hanno commentato le azioni che sono state illustrate. Sono intervenuti: Vincenzo Belgiorno (Ente Idrico Campano), Andrea Zotti (Regione Puglia), Colucci (AIP), Carlo Gilio (Regione Basilicata), Stefano Tersigni (ISTAT), Giovanni Braca (ISPRA), Antonio Battaglino (Regione Lazio), Elio Caro (MATTM),Ciro Pesacane (Regione Campania), Francesco Marotta (A.N.B.I. - Consorzio di Bonifica Destra Sele), Ing. Flavia Massimi (Protezione Civile), Vito Uricchio (CNR - IRSA), Gianluca Marchetti (Regione Abruzzo), Luigi De Gregorio (Regione Abruzzo),Cosimo Caridi (Regione Calabria).
I lavori sono stati conclusi sottolineando che l'Autorità proseguirà con il monitoraggio della disponibilità idrica al fine di valutare in una prossima seduta, da tenersi entro aprile, l'evoluzione dello scenario di severità idrica e delle azioni poste in essere ed in corso di attuazione. I diversi soggetti presenti nell'Osservatorio, per quanto di rispettiva competenza, hanno assicurato la massima partecipazione e collaborazione nonchè fornire i dati e le informazioni necessarie allo sviluppo delle attività dell'Osservatorio, alle attività di sviluppo del Piano di Gestione Acque-III Ciclo , nel contempo l'Autorità attiverà i tavoli tecnici per la programmazione delle erogazioni, analogamente a quanto già avvenuto negli anni scorsi.