Contratti di Fiume

I contratti di fiume sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che concorrono alla definizione e allattuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico per la

– tutela e corretta gestione delle risorse idriche
– valorizzazione dei territori fluviali
– salvaguardia dal rischio idraulico
– sviluppo locale.
(Articolo 68 bis “Contratti di fiume” Codice dellambiente -D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152-”

Il Documento redatto dal Gruppo di Lavoro 1 del Tavolo Nazionale Contratti di Fiume nel marzo 2015, richiede per tali strumenti la verifica di:

  1. Requisiti di finalità e coerenza
    – Perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, con particolare riferimento alla DQA 2000/60/CE, alle relative direttive figlie, unitamente alla direttiva 2007/60/CE e alle direttive Habitat e direttiva quadro sulla strategia marina, in quanto rappresentano un utile strumento per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento, l’utilizzo sostenibile dell’acqua, la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici; la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità nonché per il coordinamento e la coerenza delle azioni e degli interventi previsti per l’attuazione delle suddette direttive.
    – Coerenza con le previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di riferimento/sub-bacino e per il territorio oggetto del CdF.
  2. Requisiti di impostazione, secondo un percorso di sviluppo per fasi che prevede la redazione dei seguenti documenti:
    – Documento/Manifesto d’intenti
    contenente le motivazioni e gli obiettivi generali, stabiliti in coerenza con la DQA, la Direttiva Alluvioni e le direttive ad esse collegate, le criticità specifiche oggetto del contratto e la metodologia di lavoro condivisa tra gli attori che prendono parte al process.
    – Analisi conoscitiva
    analisi preliminare integrata relativa agli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio, quadro della pianificazione e programmazione.
    – Documento strategico
    definisce lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione di distretto e più in generale di area vasta, con le politiche di sviluppo locale del territorio. Si costruire sulla base del quadro conoscitivo e sulle criticità e potenzialità emerse nelle fasi partecipative.
    – Programma d’Azione (PA)
    con un orizzonte temporale ben definito e limitato (indicativamente di tre anni), che deve indicare oltre agli obiettivi per ogni azione anche gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie, nonché la relativa copertura finanziaria.
    – Messa in atto di processi partecipativi
    aperti e inclusivi che consentano la condivisione d’intenti, impegni e responsabilità tra i soggetti aderenti al CdF.
    – Sottoscrizione di un atto di impegno formale – CdF –
    che contrattualizzi le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisca gli impegni specifici dei contraenti
    – Attivazione di un sistema di controllo e monitoraggio
    per la verifica periodica dello stato di attuazione delle varie fasi e azioni, della qualità della partecipazione e dei processi deliberativi conseguenti.
    – Informazione al pubblico
    I dati e le informazioni sui Contratti di Fiume devono essere resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sullaccesso del pubblico allinformazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web.

Essi si configurano come strumenti di attuazione delle misure definite nell’ambito della pianificazione di distretto idrografico, in grado di favorire l’implementazione ed attuazione di azioni specifiche integrate –misure Win Win- per la salvaguardia e la difesa delle risorse acqua, suolo e ambiente, configurandosi come azioni aggregate e sinergiche del PGRA e del PGA che correlano gli obiettivi di mitigazione del rischio di alluvione con gli obiettivi di salvaguardia e miglioramento della funzionalità ecologica dei corpi idrici – DQA 2000/60/CE, Direttiva alluvioni 2007/60/CE-ma anche delle Direttive “Habitat” ed “Uccelli.
Tali strumenti, siano essi Contratti di fiume, coste, laghi, zone umide, falda ecc.. costituiscono il mezzo attraverso cui attuare le azioni e misure previste nei piani di gestione, nonché “anelli” di collegamento tra pianificazione di area vasta (distretto; bacino; regioni) e locale, di creazione della rete ambientale e della rete collaborante tra i diversi soggetti pubblici e privati, di sinergia ed unitarietà tra le diverse azione da mettere in atto.

Nell’ambito del percorso di pianificazione e programmazione delle risorse acqua e suolo, l’Autorità di Bacino Distrettuale ha svolto e svolge un’azione mirata al coordinamento dei Contratti di Fiume ed all’efficientamento di tali strumenti, significativi della condivisione e partecipazione di tutti gli stakeholders alle azioni finalizzate alla sostenibilità delle risorse, supportando ed affiancando in maniera costante i processi in atto nel distretto.

L’Autorità di Bacino Distrettuale con il Tavolo Nazionale dei CDF e con l’Osservatorio Nazionale dei Contratti di fiume ha sviluppato negli anni un’attività di collaborazione costante e continua di ricerca, confronto e condivisione, svolgendo nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume il ruolo di supporto al MASE per il coordinamento/affiancamento dei CdF nelle Regioni del distretto e di sensibilizzazione rispetto alle tematiche di gestione, nonché di monitoraggio e programmazione di azioni WIN WIN dei due piani di gestione distrettuale e della loro attuazione. Nella seduta della Conferenza Istituzionale Permanente del 25.07.2023, i Contratti di fiume sono stati individuati tra gli obiettivi strategici per le Autorità di Bacino Distrettuali.

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