Descrizione
La Conferenza Istituzionale Permanente, presieduta dal Viceministro del MASE On. Vannia Gava e che ha visto la partecipazione del Sottosegretario di Stato Dott. Luigi D’Eramo (MASAF), del Sottosegretario di Stato Dott.ssa Lucia Borgonzoni (MIC), del Presidente On.le Roberto Occhiuto (Regione Calabria), del Vicepresidente Dott. Emanuele Imprudente (Regione Abruzzo), dell’Assessore Avv. Pasquale Pepe (Regione Basilicata), del Vicepresidente Assessore Avv. Fulvio Bonavitocola (Regione Campania), dell’Assessore Dott.ssa Manuela Rinaldi (Regione Lazio), dell’Assessore Dott. Michele Marone (Regione Molise), del Dott. Roberto Venneri (Segretario Generale della Presidenza della Regione Puglia) e del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino DAM Dott.ssa Vera Corbelli - ha espresso parere favorevole all’adozione del Progetto di Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, per l’assetto, la Mitigazione e la Gestione del Rischio Alluvioni, UoM Calabria – Lao (procedura ai sensi dell’art. 67 c. 1 D.lgs. 152/06).
Il Progetto di Piano Stralcio, in parola, che si inquadra nel percorso di progettazione e realizzazione del Piano di Distretto e dei Piani di Gestione (Acque, Frane, Sistema Costiero, Gestione dei Sedimenti) si connota come strumento tecnico innovativo scientificamente basato. Tale strumento si caratterizza per una serie di aspetti tra i quali: un approccio accoppiato idrologico-idraulico, che ha consentito di simulare sull’intero territorio le dinamiche reali dei fenomeni di formazione e propagazione delle piene, mettendo in correlazione e fusione gli aspetti peculiari del PGRA e del PAI.
In particolare il percorso metodologico utilizzato su tutto il territorio della regione Calabria (sviluppato in collaborazione con l’Università della Calabria – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente [DIAm] – nella persona del prof. Macchione) ha consentito: i) di valutare puntualmente (approccio rain on grid) tutti i 15,000 km2 e di validare in situ le analisi condotte onde pervenire alla valutazione dei livelli di pericolosità idraulica (P3,P2,P1); ii) di classificare e categorizzare il bene esposto, basato sull’analisi dei database areali, lineari e puntuali, aggiornando le fonti in modo da omogeneizzare il dato su tutto il territorio distrettuale (attività condotta in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico
II - Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura [DiST] – nella persona del prof. Landolfo); iii) di pervenire alla zonazione del rischio idraulico.
I rilievi, la verifica e la validazione delle mappe di pericolosità sono stati condotti: i) attraverso sopralluoghi mirati; ii) la verifica degli effetti al suolo degli eventi occorsi; iii) le analisi e il confronto delle aree oggetto di studio del PAI e delle successive richieste. In merito, sono stati eseguiti, fra il 2022 e il 2024, 194 giornate di sopralluogo, investigando circa 800 km di fascia costiera, rilevando circa 4400 punti con oltre 9000 foto georiferite e producendo in ultimo oltre 400 report.
La documentazione redatta per il Piano, nella sua interezza, si compone di: Mappa dei livelli di pericolosità idraulica P3, P2 e P1; Mappa dei livelli di Rischio Idraulico R4, R3, R2, R1; Norme Tecniche di Attuazione/ Misure di salvaguardia; Relazione Generale con appendici (Appendice A - Pericolosità e Rischio Idraulico di cui alle precedenti pianificazioni; Appendice B – Normativa di settore; Appendice C - Indirizzi generali per la redazione dell’Analisi di Compatibilità e dello studio Idrologico ed Idraulico di compatibilità al presente Piano; Appendice D - Indirizzi per la progettazione delle opere per la mitigazione e la gestione del rischio idraulico; Appendice E - Indirizzi generali per la progettazione degli attraversamenti aerei delle infrastrutture all’intersezione con il reticolo idraulico).
Le nuove mappe di pericolosità idraulica definite, per il territorio della UoM Calabria-Lao riguardano circa il 15% delle aree del territorio. Sul totale delle aree a diverso livello di pericolosità idraulica, il 48% è a livello P3, il 22% a livello P2, il 30% a livello P1. Allo stesso modo l’8% in R4, il 19% in R3, il 16% in R2 e il 58% in R1.
In rapporto alle mappe della pericolosità e del rischio di cui al Piano di Assetto Idrogeologico della ex ABR non sono disponibili confronti adeguati vista la significativa differenza delle aree perimetrate e i criteri differenti di individuazione dei livelli di rischio. Riguardo il confronto con le mappe di pericolosità e rischio del PGRA II ciclo, i nuovi studi portano ad una riduzione areale dei livelli di pericolosità idraulica, del 54 % per la P3, del 34 % per la P2 e del 11% per la P1, del 51% del R3, del 24% del R2, del 26% del R1 e un incremento del 34% del R4.
Il piano contiene un nuovo “articolato normativo” che costituisce anche misure del PGRA e che intende semplificare il processo amministrativo e allo stesso tempo rafforzare i processi di copianificazione con gli Enti territoriali individuando percorsi e indirizzi che disciplinano l’uso e la trasformazione dello stesso nelle aree a diverso livello di pericolosità e di rischio idraulico.
Ai fini dell’adozione e successiva approvazione del Piano è stato programmato, ai sensi dell’ Art. 68 c.2 del D.lgs. 152/2006, un percorso di pubblicità, comunicazione, partecipazione e concertazione. Al quale sarà associata, d’intesa con la Regione, anche con l’apertura di uno sportello dedicato presso la sede Regionale nonché la programmazione e predisposizione di seminari con Amministrazioni Locali, Ordini Professionali, Associazioni, Attori Sociali, ecc., tenuti dall’Autorità e dalle Regione con il supporto delle Strutture Scientifiche sopra richiamate.
La Delibera di Adozione da parte della CIP sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e sui BUR Regionali. Sul Sito Istituzionale oltre agli atti amministrativi verranno pubblicati gli atti di sintesi del processo del Piano in parola.